Giudichereste qualcuno in base al loro profumo? O al colore della loro pelle? O al loro ceto sociale d’appartenenza? Si parla molto di discriminazione nella società moderna, ma siete tanto sicuri che non siate voi stessi a farne di continuo, nutrendo pregiudizi che si basano soltanto sulle apparenze?


L’aglio:
vittima per eccellenza del pregiudizio culinario.

Un piccolo ed innocente alimento che ha dovuto tollerare il peso costante delle offese al suo caratteristico odore.

Vi do atto del fatto che vanti di manie di protagonismo nella maggior parte dei piatti a cui partecipa… e anche del fatto che sia un po’ troppo affettuoso, al punto di lasciare in dono il suo profumo a chiunque lo accarezzi… ma da qui ad evitarlo come foste dei vampiri…beh, mi sembra esagerato.

L’aglio sta alla salute come il profumo sta alla rosa. 

Proverbio provenzale

Il suo secolare impiego nella prevenzione e nella cura delle più svariate malattie è ampiamente documentato da riferimenti storici. Tracce di aglio rinvenute tra i tesori della tomba di Tutankhamon dimostrano, inoltre, che non si trattava di un alimento confinato alle classi più modeste. Proprio gli egizi, tra i primi estimatori, utilizzavano l’aglio come principio medico, seguiti poi da altre civiltà antiche.

Uno “scrigno magico”, apparentemente innoquo ed inodore, eppure in grado si sviluppare un’aroma e un sapore così penetranti. Semplicemente tagliando, masticando o triturando un bulbo d’aglio favoriamo un vero e proprio incantesimo (o, scientificamente parlando, una reazione chimica): le cellule dello spicchio si rompono e dal vacuolo si libera un enzima chiamato allinasi, che entra in contatto con l’alliina, la quale si trasforma rapidamente in allicina, molecola altamente instabile che viene poi trasformata in altri prodotti sulfurei volatili dall’odore pungente. E’ proprio questa molecola, l’allicina, il principio attivo responsabile, non solo delle proprietà organolettiche, ma anche delle più famose proprietà salutari dell’aglio (Ipo-lipidemizzante, anti-ipertensivo, anti-ossidante, anti-batterico, anti-tumorale e cardioprotettivo).

E’ da chiarire però che non si tratta di un vero e proprio medicinale, ma secondo alcuni studi, il consumo quotidiano aiuterebbe, ad esempio, ad abbassare leggermente i valori del colesterolo nel sangue e quelli della pressione arteriosa. Importante è anche la sua azione antibiotica (rilevata già nel 1858 dal nostro caro Pasteur) utile anche a ripristinare la flora batterica intestinale alterata.

Ultimi studi sono stati incentrati anche sul possibile effetto ipo-glicemizzante dell’aglio, rendendolo dunque un importante supporto per le terapie contro il diabete.

Potrei continuare con una miriade di considerazioni nutrizionali ( che renderebbero questo articolo chilometrico), ma voglio fermarmi qui e  lasciarvi con due importanti consigli pratici:

-Come ovviare all’alito cattivo “uccidi-vampiri-e-non-solo” post-ingestione d’aglio?

Uno studio effettuato all’Università dello Ohio, in Canada, ha mostrato come il latte possa avere effetti deodorizzanti sui composti solfurei volatili.  In particolare, il latte, sia scremato che intero, sembrerebbe ridurre la concentrazione di tutti i composti sovra citati.

Sembrerà strano, ma il responsabile primario di tale effetto è l’acqua, maggiore componente del latte, seguita poi dai grassi.  Il latte intero è infatti più efficace a tal scopo rispetto al latte scremato. Inoltre, cuocere l’aglio nel latte avrebbe un effetto deodorizzante maggiore rispetto al bere un bicchiere di latte dopo la sua ingestione.

In linea generale viene dunque suggerito, di bere molta acqua subito dopo aver mangiato aglio o di consumare cibi con alto contenuto di acqua (e/o grassi) come il latte. Per potenziare tale effetto e mascherare l’odore dell’aglio nelle pietanze cucinate, basterebbe unire ad esso un goccio di latte.

-Come eliminare l’odore di aglio dalle mani, dopo averlo tagliato?

Questo è un vero e proprio consiglio della nonna: semplicemente sciacquandole sotto getto d’acqua senza strofinare. In tal modo, non induciamo la rottura delle cellule con conseguente reazioni chimiche sovra citate che portano alla liberazione dei composti maleodoranti.

CURIOSITA’ : Ma se l’aglio ha effetti anticoagulanti, perché i vampiri lo temono invece di amarlo???

La leggenda dei vampiri, altro non sarebbe che un riferimento a persone affette da una rara patologia, il Morbo di Gunther, una porfiria cronica, malattia del sangue caratterizzata da anemia e forte fotosensibilità. Nella medicina antica popolare, a tali soggetti, bianchi cadaverici, veniva dato del sangue animale da bere per alleviare i sintomi della malattia, mentre l’aglio coi suoi principi veniva temuto in quanto peggiorava il loro quadro clinico.

 

Fonti:

Aviello G, Abenavoli L, et al. Garlic: empiricism or science? University of Naples Federico II, Naples, Italy.

Ginter E, Simko V. – Garlic (Allium sativum L.) and cardiovascular diseases. Bratisl Lek Listy. 2010;111(8):452-6.

Tattelman E. Health effects of garlic. Am Fam Physician. 2005 Jul 1;72(1):103-6.

Hansanugrum A, Barringer SA. Effect of milk on the deodorization of malodorous breath after garlic ingestion. J Food Sci. 2010 Aug 1;75(6):C549-58.