L’estate è alle porte, e ovunque vada non si fa altro che parlare di “dieta“: dal fruttivendolo, alla fermata del pullman, in fila in banca, per non parlare dei social network dove spopolano miracolosi metodi che garantiscono risultati sorprendenti in cambio del minimo sforzo (da qui l’ironico titolo di questo articolo).

Da anni è fisso nella top 10 degli argomenti tirati in ballo quando non si sa di cosa parlare, e vi dirò, in base alla mia personalissima esperienza, ha quasi superato il meteo. E se per caso viene fuori che sono una nutrizionista è la fine: serate intere a parlare della loro ultima dieta senza pomodori, sedano e aglio, perchè “…sai, sono intollerante.”

Improvvisamente diventano tutti esperti del settore al punto di farti sentire stupida per aver perso anni della tua vita a studiare i meccanismi biochimici della nutrizione quando bastava alzarsi una mattina e urlare” il pompelmo fa dimagrire!”,vendere 100mila copie di un libro assolutamente inutile e privo di fondamenta e starmene beata su una spiaggia a prendere il sole (col mio cocktail al pompelmo).

Inoltre esiste una vera e propria stagionalità della “dieta”, che ricade puntualmente dopo le ricorrenze festive quali Natale e Pasqua e subito prima dell’estate (molto spesso neanche tanto prima, ma direttamente a luglio, “tanto con quella dieta miracolosa in due giorni si perdono 5 chili”).

Ecco, in tutto questo sorge una sola domanda: perchè? 

Il problema è che la nostra società è ancora lontana dal concetto di Corretta Alimentazione come Stile di Vita, ed il nostro lavoro è diventato quasi una missione (anche se spesso sembra più che altro una lotta contro i mulini a vento).
L’interesse al “mangiar sano” in un paese stracolmo di cibo spazzatura a basso costo è ancora solo un piccolo bagliore in fondo al tunnel, che non tutti “vogliono” vedere.
Inoltre tale concetto, sotto la spinta di pressioni mediatiche, è ancora strettamente ancorato all’aspetto estetico, senza pensare che ciò che veramente conta sono le ripercussioni che tutte queste cattive abitudini, alternate a svariate diete all’ultima moda (la cui lista sarebbe più lunga di quanto possiate pensare), hanno sulla nostra salute.
Si spera sempre nel “cibo miracoloso“, o ancor più spesso si intraprende una ad una vera e propria “caccia alla strega” per trovare l’alimento che ci fa male.
Purtroppo non è tutto così semplice (doveva esserci un motivo per cui continuiamo a studiare costantemente). Ciò che non tutti sanno è che esistono molteplici interazioni tra i cibi che assumiamo, e tra l’alimentazione e i fattori ambientali e comportamentali. Interazioni che permettono di potenziare gli effetti positivi di determinati nutrienti, o che al contrario, nonostante la loro positiva nomea possono in associazione ad altri nutrienti o altri fattori, rappresentare un vero e proprio rischio per la salute.

@copyright VICA Nutrizione

La rabbia che provo ogni volta che leggo frasi come “Prova costume“, spesso utilizzata anche da molti colleghi, è proprio perchè lascia passare un messaggio scorretto.

Lo scopo del nostro lavoro non è solo quello di far ritrovare il giusto fisico da sfoggiare in spiaggia questa estate, ma EDUCARE, aiutare a capire cosa significa mangiare bene, insegnare le proprietà di ciascun alimento, sfatare miti e consolidare certezze su basi scientifiche,  fornire giusti strumenti per fare delle scelte opportune in ciascuna situazione, oltre che aiutare a raggiungere quello che noi consideriamo un peso salutare, che è diverso da persona a persona e non può essere minimizzato con un semplice concetto di peso ideale calcolato con delle tabelle ed applicabile a chiunque.
Pensare alla salute prima di tutto, e non solo nei tre mesi estivi, ma per tutta la vita.
Scegliere di mangiar bene è il regalo più grande che si possa fare a noi stessi,  e non significa demonizzare o abolire determinati prodotti, ma è semplicemente saper scegliere, essere in grado di stabilire un equilibrio sano che si possa mantenere per una vita intera, senza doversi privare di niente, ma allo stesso tempo, evitare di eccedere in ciò che potrebbe a lungo andare danneggiarci.
Iniziare un percorso di cambiamento delle proprie abitudini alimentari (e non solo) può spesso sembrare un’ impresa ardua, ma come nel giardinaggio, arriva un momento in cui ci si rende conto che bisogna far pulizia, tagliare via tutti i rami secchi: all’inizio la pianta sembrerà spoglia, ma dopo un po’ crescerà più forte e rigogliosa di prima.