La cefalea è un malessere molto diffuso, ne soffre circa il 46% degli adulti con una prevalenza tra le donne. Diverse sono le cause legate a quello che può essere un disturbo anche invalidante, molte anche di origine alimentare, basti pensare come il consumo di caffè o cioccolata sia spesso correlato al mal di testa.

Muhammad Amer, ricercatore della Johns Hopkins University di Baltimora (Stati Uniti), e i suoi collaboratori hanno condotto uno studio su 390 individui che prevedeva una riduzione del sale assunto quotidianamente con la dieta da 8 a 3-4 grammi al giorno (mezzo cucchiaino di tè)

Questo studio ha dimostrato che, nel gruppo di partecipanti che ha dimezzato il consumo di sale, i mal di testa sono risultati ridotti del 31%.

I dati raccolti durante lo studio dimostrano inoltre che l’effetto è risultato indipendente dalle altre caratteristiche dell’alimentazione e che i mal di testa si riducevano sia nei partecipanti ipertesi che in quelli con pressione arteriosa nella norma

 

L’ipotesi è che diminuendo il consumo di sale si riducano la pressione e soprattutto la differenza fra la massima e la minima, diminuendo quindi l’incidenza e l’intensità del mal di testa.

Diversi studi hanno da sempre dimostrato gli effetti negativi del sale sulla salute, ma forse molti si soffermavano su effetti collaterali a lungo termine, come maggiore incidenza di ipertensione  e ritenzione idrica. Questo studio ci permette di riflettere anche sul fatto che giorno per giorno il nostro stato di benessere può essere modificato sensibilmente modificando piccole abitudini.