“Come si fa a riconoscere se un uomo è o non è un uomo di libertà?
E’ semplicissimo:…l’uomo di libertà preferisce l’albero di Natale; l’uomo d’amore invece preferisce il Presepe” (Così parlò Bellavista, 1984)

e chissà se l’uomo d’amore preferisce il pandoro o il panettone…

Con questo dubbio amletico apriamo questo post su due dei più classici dolci natalizi.
Personalmente, nonostante ne riconosca la magnifica e antica arte pasticcera, non amo nessuno dei due prodotti, quindi gioco in campo neutrale e mi limiterò a descriverne e confrontare le loro qualità nutrizionali senza lasciarmi influenzare dalle mie preferenze gustative.

  • Meglio il panettone o il pandoro?

Bene, questa domanda suona quasi come: meglio l’albero di natale o il presepe?  meglio Babbo Natale o la Befana? Milano o Verona? Insomma, una sfida senza vincitori nè sconfitti, con un unico giudice: le nostre papille gustative.  Le differenze non sono tante dal punto di vista nutrizionale (variabili soprattutto a seconda del produttore), mentre molti sono i punti che li accomunano come alcuni ingredienti, l’antica tradizione nella produzione e i lunghi tempi di lievitazione.

- Fa ingrassare più il pandoro o il panettone?
Questa domanda, alquanto frequente, mi è sempre sembrata inopportuna. In ogni caso:
Sono entrambi prodotti ad alta densità energetica, ma come d’altronde tutti i prodotti della pasticceria! Certo, il pandoro risulta più calorico in quanto presenta tra gli ingredienti un maggiore quantitativo di burro, che lo rende così soffice dall’irresistibile scioglievolezza (se poi aggiungiamo anche la crema per realizzare il famoso alberello che allieta le tombolate, le calorie è meglio non contarle più). Allo stesso tempo però il panettone è invece più zuccherino per la presenza di frutta candita.
Ciò che deve mettere in allarme è certamente l’alto contenuto di colesterolo e grassi saturi (uova, tuorlo, burro) che rendono entrambi i prodotti poco consigliati soprattutto a chi affetto da ipercolesterolemia e/o 
con alto rischio cardiovascolare.

Ciò non significa che bisogna privarsi di una fetta di panettone o pandoro, anzi! Onorare la tradizione culinaria natalizia è

doveroso, ma stando sempre attenti alle quantità e alla frequenza con la quale vengono consumati tali prodotti.
Poi con un po’ di buonsenso e attenzione nel fare scelte oculate, è possibile tagliare qualche caloria “inutile”:

-Evitare di comprare panettoni o pandori farciti, soprattutto se con creme al burro o al mascarpone, e puntare sui classici;

-Evitare di mangiarli alla fine di un pasto abbondante, ma preferirne il consumo a colazione.

- Se vi regalano troppi panettoni e pandori, ricordate che a Natale siamo tutti più buoni: donateli a chi è meno fortunato.

 

  • Come faccio a scegliere il panettone /pandoro migliore?  
  • Spesso è facile perdersi tra gli scaffali pieni di panettoni e pandori di ogni specie e varietà.
-Applichiamo la solita regola: LEGGIAMO L’ETICHETTA, tenendo sempre presente che quanto più è lunga la lista degli ingredienti più il prodotto è scadente! Un occhio di riguardo soprattutto per gli additivi che vengono aggiunti, presenti soprattutto se ci sono farciture. (Esistono diverse app per il vostro smartphone. come  What Additives che vi permette di capire a cosa si riferiscono tutte quelle strane sigle numeriche precedute da una E).
Personalmente starei alla larga da prodotti con troppi additivi e conservanti (questi ultimi tra l’altro vietati nei panettoni tipici della tradizione artigianale milanese).
-Attenzione a prodotti presenti sugli scaffali con nomi ingannevoli: i termini <<panettone>> e << pandoro>> per essere utilizzate devono riferirsi a prodotti che necessariamente rispettano le caratteristiche, il processo produttivo e le percentuali minime degli ingredienti dettate dal decreto del 22 luglio 2005 del Ministero delle attività produttive.
Esistono però  alcuni prodotti, ai quali vengono attribuiti nomi diversi  sfuggendo così alla regolamentazione sulla produzione, che utilizzano talvolta materie prime di scarsa qualità (ad esempio sostituiscono il burro con margarina). Ma non è detto che sia sempre così: esistono anche prodotti che utilizzano, ad esempio come alternativa al burro, l’olio extravergine d’oliva, e dunque non vengono chiamati panettoni ma prodotti dolciari da forno.
- Il prezzo spesso viene considerato come indice di qualità, ma spesso può trarre in inganno, in quanto molto soggetto alle strategie di marketing : in linea di massima, il prezzo varia in base a tanti fattori, come l’aggiunta o meno di lievito di birra, la qualità delle materie prime utilizzate e le loro quantità ( specie la frutta candita), e tanti altri. Sono scelte che vengono fatte a discrezione dell’azienda, e spesso è quello che ci permette di avere un’ampia varietà di scelta sul mercato. Spesso però, molte aziende che producono prodotti di discreta qualità applicano prezzi promozionali per aumentare le vendite a discapito della loro immagine; inoltre molti alimenti col marchio del supermercato di turno vengono comunque prodotti da aziende ben note (come la Bauli che confeziona per Conad,  Maina per Coop e Paulani per Auchan).
  •  Prodotto industriale o “artigianale”?
Sicuramente la differenza tra un prodotto ad ampia distribuzione e uno acquistato in una pasticceria o in un laboratorio artigianale si nota. E la si nota a partire dalla cura dell’estetica, il gusto e  la scelta oculata di prodotti di alta qualità,  la cura nel processo produttivo che non avviene in maniera industriale e viene realizzato in tempi brevi. Ovviamente tutto ciò riflette anche sul prezzo finale del prodotto, ma è anche giusto che sia così.
  • Esistono panettoni e pandori vegani?
Come specificato dalla normativa, sia il panettone che il pandoro in quanto tali devono essere prodotti con specifiche materie prime, tra cui burro e uova. Esistono però alcune varianti che ricordano tali specialità natalizie senza però avere tra gli ingredienti prodotti di origine animale.
Ma se non riuscite a trovarli, non demordete: il web è pieno di ricette da sperimentare, e vuoi mettere la soddisfazione di inebriare casa con l’odore di un panettone appena sfornato? Prendetela come una buona occasione per immergere le mani in pasta e il cuore nello spirito natalizio!