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La Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma Tor Vergata sta realizzando una ricerca sulle abitudini alimentari e stili di vita durante l’epidemia di COVID-19.
La pandemia di COVID-19 ha assunto la connotazione di crisi economica globale. Sembra che abbia un impatto importante sulla parte di popolazione più vulnerabile, che in molti Paesi corrisponde alla fascia a più alto rischio di obesità. L’obesità rappresenta uno stato di infiammazione cronica che determina l’insorgenza di malattie metaboliche (dislipidemia, insulino-resistenza, iperglicemia) e altera la risposta immunitaria innata e adattiva, con un seguente indebolimento delle difese dalle infezioni. Difatti, il Center for Disease Control and Prevention (CDCP) ha ritenuto opportuno inserire l’obesità grave come condizione a elevato rischio di gravi complicanze da COVID-19. Inoltre, l’aumento della massa grassa in sede addominale causa cambiamenti sostanziali nella meccanica polmonare che rendono più difficile la respirazione, e più probabili le complicanze respiratorie.