L’endometriosi è una patologia cronica ad eziopatogenesi multifattoriale, ancora non completamente chiarita. Colpisce le donne, più frequentemente in età fertile.

È una malattia ginecologica causata dalla presenza anomala di cellule endometriali normalmente presenti nella cavità uterina, in altri organi, principalmente ovaie, tube, peritoneo, intestino.

Ne soffrono, solo in Italia, almeno 3 milioni di donne. L’endometriosi è una patologia che coinvolge globalmente la salute della donna, con conseguenti effetti psicofisici, spesso marcatamente debilitanti.

Spesso questa patologia viene sottovalutata, rimandando ai classici sintomi della fase premestruale. Molte donne capiscono di soffrirne quando sono alla ricerca di una gravidanza che non arriva, infatti, l’endometriosi è tra le prime cause di infertilità femminile.

Come avviene nell’endometrio normale, le aree interessate dall’endometriosi sono sensibili ai livelli nel sangue di estrogeni e progesterone, e quindi esse sanguinano durante il ciclo mestruale provocando frequentemente infiammazioni, cicatrici e aderenze.

I sintomi principali sono infertilità, dolore pelvico e stanchezza cronica.

Diverse evidenze scientifiche sottolineano come cambiare le proprie abitudini alimentari aiuti a ridurre notevolmente i sintomi correlati all’ Endometriosi.

Esistono alcuni alimenti che aumentano l’infiammazione (pro-infiammatori), ed altri che  la contrastano e riducono, pertanto seguire un’alimentazione con maggiori percentuali di questi anti-infiammatori e con minori quantità di cibi pro-infiammatori può supportare l’organismo nel contrastare l’infiammazione che determina e alimenta la malattia.

Il corpo risponde molto rapidamente a ciò che mangiamo, anche i sintomi dell’endometriosi variano assieme ai cambiamenti dietetici,un’alimentazione non adeguata può comportare una esacerbazione dei sintomi.

Eliminare per un periodo (anche solo poche settimane)  i cibi infiammatori aiuta il corpo a riconoscere cosa gli fa male e ad evitare l’insorgere di intolleranze alimentari.

 
Quali sono i nutrienti da aumentare?
1- omega 3 e omega 6 contenuti in  frutta secca, semi di lino, di chia,  e di zucca, salmone, pesce azzurro di piccola taglia,  avocado

Perchè i gli acidi grassi contenuti in questi alimenti  acido alfa linoleico ALA) ha un forte potere antiinfiammatorio.

2-  frutta , verdura, cereali integrali e legumi 

Perché tutte le verdure sono ricche di proprietà antinfiammatorie e antiossidanti e vitamine. Le fibre alimentari in primis aiutano l’organismo a: regolare i livelli di alcuni ormoni nel corpo sorattutto il saliscendi dell’insulina, a ridurre l’eccesso di estrogeni (tipico di questa patologia)

Quali sono gli alimenti che invece andremmo consumati meno?

1- Grano: pane, pasta e prodotti da forno

Perchè contiene glutine, le cui proteine sono pro-infiammatorie , provocando un’infiammazione alla quale le donne con endometriosi  sembrano essere più sensibili di altre, se proprio non si può farne a meno, si consiglia di scegliere sempre  le qualità integrale, cui l’assorbimento è più  graduale.

2- Latticini : latte di mucca, capra o pecora, formaggi…Sì a latte di origine vegetale (mandorla, noce…)

Perché questi prodotti contribuiscono alla stimolazione della produzione di prostaglandine PGE2 e PGF2a, pro-infiammatore Perché?

3- Carni e insaccati di manzo e maiale :

Perché, come i latticini, favoriscono le prostaglandine negative , sono ricche di inquinanti e ormoni della crescita , meglio il consumo di carne bianca di origine e allevamento controllato.

Sono invece totalmente da ELIMINARE:

1- Cibi fritti

Il fritto, come tutti gli alimento che contengono grassi saturi, può stimolare le prostaglandine infiammatorie

2- dolci

Perché gli zuccheri semplici causano una reazione  infiammatoria, producendo un ambiente più acido nel nostro organismo, si al , se di origine biologica e certificata.

 Il fritto, come i grassi saturi,può stimolare prostaglandine negative.

3- alcolici

L’alcol, per la sua metabolizzazione, riduce le riserve di vitamina B presenti ne fegato. Una buona

funzione epatica è vitale poiché il fegato aiuterà ad eliminare gli estrogeni in eccesso dal corpo.

4- prodotti raffinati e ricchi di grassi saturi

Sì a prodotti artigianali o fatti in casa con poco zucchero e farine integrali o a basso contenuto di glutine.

5- caffeina

La caffeina aumenta i crampi addominali, i livelli di estrogeni e il livello di acidità dell’organismo.

6-  Soia, Segale e avena

La soia contiene xenoestrogeni che danno prova di essere tossici per i tessuti sensibili, Segale e avena sono da evitare per l’alto

contenuto di estrogeni.

 

Quali  integratori e supplementi è consigliabile assumere?

La migliore fonte di vitamine e minerali è il cibo e l’equilibrio tra i nutrienti. Talvolta è necessario integrare la nostra dieta con alcune delle vitamine e dei minerali di cui il nostro corpo ha bisogno per funzionare in modo ottimale. La condizione patologica dell’endometriosi richiede spesso una supplementazione adeguata di :

- Vitamina D 

- Omega 3 

- Omega 6 

- Curcuma 

- Quercetina 

- Metifolato di calcio 

Fonte: Fondazione italiana endometriosi