Carne equina in tortellini, lasagne, ragù e polpette; batteri fecali in torte al cioccolato…e sono i grossi colossi (alimentari e d’arredamento) ad essere sotto accusa di frode e contaminazione alimentare.
Insomma, ogni giorno ci si interroga curiosi su quale sarà il prossimo “boccone amaro” da digerire.
E non ci meravigliamo neanche più di tanto, consapevoli che prima o poi, anche il nostro cibo preferito (sì, proprio quello che consumiamo quotidianamente), sia anch’esso travolto da questa ondata di scandali alimentari.
Gli italiani sono ragionevolmente sfiduciati e ricomincia la cosiddetta “paura da tavola“.
Ma come possiamo difenderci?
Beh, quello che possiamo fare in linea generale, e non solo per difenderci dalle frodi, sembra essere più facile di quanto pensiamo: moderazione, semplicità e corrette abitudini alimentari.
Purtroppo lo sviluppo tecnologico non è sempre correlato al benessere e all’aumento della qualità della vita.
Imputati sono principalmente cibi in scatola, elaborati pasti precotti confezionati, ma anche semplici merendine, tutti alimenti ricchi di additivi, conservanti, ed altre stramberie chimiche che ci permettono di risparmiare del tempo, preparando magicamente un prodotto che spesso non assomiglia neanche lontanamente ( vuoi per sapore, vuoi per valori nutrizionali) a quello preparato con le nostre mani, utilizzando ingredienti di cui si conosce, per quanto possibile, provenienza e composizione.
Leggere le etichette (intendo provenienza e tutti gli ingredienti riportati, senza limitarsi semplicemente alle kcal), può essere un primo passo verso scelte consapevoli.
Riprendere la vecchia e soddisfacente tradizione di preparare prodotti fatti in casa (come biscotti, torte e pane) limitando il consumo di cibi confezionati a rare occasioni.
Scegliere di sostenere la filiera corta ovvero acquistare prodotti a km zero, che offrono sicuramente maggiori garanzie di freschezza e genuinità.
Questi sono solo alcuni dei suggerimenti per ridurre l’ansia e la sfiducia verso i prodotti alimentari.
E ricordate…se vostra nonna la domenica si alzava all’alba per preparare il ragù (nonostante vendessero già quello pronto) forse non aveva tutti i torti.