Imbattersi nel favoloso mondo delle etichette alimentari è quasi peggio che cadere nella tana del Bianconiglio. Storditi dalle mille innovative diciture e dalla moltitudine di simboli e numeri, ci si rialza a fatica con l’unica speranza di risvegliarsi incolumi da un brutto sogno.

Vi sembrerò esagerata, ma vi sarà sicuramente capitato di avvertire quello strano senso di smarrimento quando leggete un’etichetta, alimentato spesso dalla mancata uniformità terminologica tra etichette di alimenti diversi o stessi alimenti prodotti da aziende diverse.

Per chi non è del settore, è spesso complicato capire a fondo,  non tanto  le informazioni relative alla composizione in nutrienti di ogni alimento (spesso riportate in dettaglio nelle etichette secondo regolamento europeo), ma soprattutto l’impatto di ciascun componente sulla nostra salute.

Solitamente, ci si limita a osservare il valore calorico dei cibi acquistati, trascurandone però il ben più importante contenuto di grassi saturi, zuccheri semplici, fibre, vitamine e tanti altri.

 

Allora ecco arrivare un’idea alquanto originale, ovvero quella di apporre su ogni etichetta un semaforo:  uno strumento a pronta disposizione dei consumatori che potrebbero così fare delle scelte ben più consapevoli.

Un codice a tre colori, dove ciascuno indica a colpo d’occhio la quantità di ogni componente.

Dunque, acquistare un cibo che presenta tutte o quasi tutte le luci verdi dovrebbe rappresentare la scelta più sana. Al contrario, troppe luci rosse caratterizzerebbero un cibo da consumare meno spesso e in piccole quantità.

Traffic light colour coding è un’ iniziativa proposta anni fa dal Regno Unito, e da tempo presa in analisi da tanti altri paesi europei. Ma finora solo poche aziende avevano adottato a pieno tale sistema.

E’ recente la notizia che il dipartimento della salute del governo britannico, ha disposto l’obbligo per i supermercati inglesi di utilizzare questo nuovo metodo di etichettatura a partire dal prossimo anno, seguendo le linee guida riportate dal National Health Service.

 

L’idea non è male, ma mi chiedo secondo quali criteri riusciranno a catalogare cibi sani da cibi cattivi? Sappiamo che non esiste una tale differenza netta, ma dipende tutto dalle quantità e dalle combinazioni che vengono fatte quotidianamente da ciascuno di noi. Anche un cibo con molti bollini verdi potrebbe essere pericoloso se consumato in maniera spropositata.

Le polemiche infatti non sono mancate.

Tale sistema è visto da molti come una vera e propria politica del terrore, che punta il dito su tutti quegli alimenti che, ovviamente, se consumati in eccesso, possono portare all’aumento dell’incidenza di sovrappeso ed obesità e a tutte le problematiche ad esse correlate.

Inoltre, alcune categorie sensibili, come bambini ed adolescenti, potrebbero crescere nella convinzione che un determinato cibo sia assolutamente da evitare, innescando dunque grossi sensi di colpa nei trasgressori.

Staremo quindi a vedere cosa succederà e se il sistema di segnaletica stradale sarà un giorno adottato anche dal nostro paese.