Un’alimentazione mirata può davvero aiutarci a contrastare gli effetti di una carenza di ferro?

Cerchiamo di capire bene come funzionano le cose.

Quando parliamo di anemia ci riferiamo a un ridotto numero di globuli rossi nel sangue. Possiamo trovarci di fronte a difetti genetici (anemia Mediterranea), patologie croniche o infiammatorie, patologie virali o a una ridotta presenza di ferro nel sangue (senza ferro non si producono globuli rossi). Quest’ultimo tipo di anemia, definita ANEMIA SIDEROPENICA, è senza dubbio la più frequente.

I sintomi dell’anemia sideropenica sono molteplici e di varia natura

  • debolezza, capogiri, palpitazioni
  •  inappetenza e nausea
  •  bruciori di stomaco
  • dolori nevralgici
  •  formicoli alle mani e ai piedi

Anche le cause possono essere diverse:

  •  insufficiente apporto con la dieta
  •  emorragie o sanguinamenti (come nel caso di mestruazioni abbondanti)
  • scarso assorbimento intestinale (per malattie croniche intestinali ,celiachia, interventi chirurgici)
  • disturbi allo stomaco, sede principale delle modifiche necessarie ad un corretto assorbimento intestinale
  • aumento del suo fabbisogno in condizioni fisiologiche come la gravidanza o l’allattamento
  • terapie antibiotiche protratte nel tempo
  • età avanzata

Quando la nostra anemia è dovuta ad una carenza di ferro, l’intervento nutrizionale può svolgere un ruolo chiave.

Accade spesso , infatti, che la supplementazione farmacologica sia mal tollerata . Il Ferro assunto con l’integrazione per os può  essere causa di una serie di effetti collaterali (disturbi allo stomaco, difficoltà digestive e problemi intestinali) ,difficilmente sostenibili per il  periodo necessario a riequilibrare la carenza, previsto per diverse settimane.

Arriviamo al dunque, che alimentazione seguire in caso di anemia sideropenica?

Spesso la semplice assunzione di cibi ricchi di ferro come carne rossa e legumi  può non essere sufficiente a ristabilire l’equilibrio. Importante è far si che il ferro assunto con l’alimentazione venga assorbito a livello intestinale, e processato a livello cellulare.

L’assimilazione efficace del ferro dagli alimenti necessita del giusto abbinamento tra diversi nutrienti.

  • Gli alimenti ricchi in ferro andrebbero associati sempre ad alimenti ricchi in vitamine, soprattutto vitamine del gruppo A, B e C.  Ad esempio: carne e pesce, ricchi di ferro altamente assimilabile, se accompagnati da alimenti contenenti vitamine del gruppo A, B e C potenziano al massimo il loro effetto.
  • Le proteine vegetali presenti soprattutto nei legumi, vengono assimilate con difficoltà per via della loro forma chimica, allora si suggerisce di includere nello stesso pasto una fonte di Vit C. Sufficiente usare del limone per condure, o consumare agrumi a fine pasto, come anche kiwi e frutti rossi
  • Erbe aromatiche e peperoncino sono ricchi di ferro, in piccole quantità ogni giorno possono fare la differenza
  • Il tuorlo dell’uovo è ricco di ferro e di vitamine del gruppo B ed A, andrebbe però consumato crudo o poco cotto

Un’ultima considerazione è rivolta a chi ha un’alimentazione vegetariana o vegana.

Il ferro per essere assimilato necessita di vit B12, un’alimentazione a base esclusivamente vegetale può risultare carente da questo punto di vista, in quanto la vitamina B12, se non esplicitamente aggiunta, non vi è contenuta.

In questi casi, quando si palesa un’anemia sideropenica, la supplementazione di vit B12 di buona qualità è necessaria.